mercoledì 7 agosto 2013

Mario Schifano. I paesaggi pop dell'artista romano nelle sale del Castello Pasquini, a Castiglioncello

Due smalti su carta intelata, intitolati "Vero amore incompleto" e "Congeniale" aprono a colpi di colore la mostra di Castiglioncello intitolata "Mario Schifano 1960 - 1970"
, circa 80 opere (selezionate Luciano Caprile) del periodo più felice dell'artista nato a Homs, in Libia, nel 1934, e morto il 26 gennaio del 1998, a 64 anni, sfinito da una vita spericolata, consumato da amanti, sigarette e cocaina. Un pittore "maledetto" che forse proprio per questo è diventato mito. Un pittore dalla produzione sterminata. Un artista generoso e prolifico che "dipingeva in continuazione, tutto ciò che gli capitava tra le mani e sotto gli occhi", ricorda Monica De Bei, che dalla scomparsa del marito è la fedele custode dell'archivio Schifano. il suo studio in via della Mantellate, a Roma, era una fucina speciale da cui i quadri uscivano a getto continuo, freschi e profumati di nitro, belli e pronti a essere venduti.


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